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San Martino San Rocco (vincitore edizione 2012) - Una storica vittoria Il Rione San Martino San Rocco intende ricordare con una festosa parata la storica vittoria conseguita nella precedente edizione della corsa che “secondo consuetudini antiche, da lungo tempo in uso”, si svolge ogni anno in nome di San Secondo, protettore e patrono della città di Asti. Borghigiani d’ogni stirpe accompagnano a piedi il vessillo e ciascuno esibisce nelle vesti e nelle acconciature il bianco e il verde, colori del rione: il primo è simbolo di luce, purezza e perfezione, il secondo prefigura il risveglio della natura e quindi rappresenta la speranza e l’immortalità. Segue il carro della Vittoria, su cui viene portato in trionfo l’ambito premio, il Palio, detto anche “bravio”, secondo un’antica denominazione citata in un documento risalente alla metà del XV secolo, in cui si fa riferimento alle somme spese dal governo orleanese per la corsa: ai mercanti astigiani De Lupis vennero pagate 345 lire per l’acquisto di quaranta palmi di velluto celeste per due “bravii” o palii, di cui uno offerto alla chiesa di San Secondo della città di Asti e l’altro attribuito “al cavallo migliore e più veloce nella corsa”. Il documento riporta altre voci di spesa: per l’acquisto di un raso e mezzo di tela blu, per dipingere sui drappi le insegne del duca Carlo d’Orléans, signore di Asti; per l’oro e l’argento posto su quattro insegne di tela e su tre di carta dipinta. Ancora, per due lance, tre mazzi di corde, un bastone con bottoni per i “bravii” e un gallo che “per antica consuetudine viene dato al cavallo che arriva secondo nella corsa”. Infine si pagano tre paia di guanti per i trombettieri, una borsa e gli speroni per i paggi o cavalieri. Nel corteo si distinguono alcuni membri delle famiglie nobili del rione, appartenenti a diverse consorterie, le cui residenze costituiscono il cuore di questa parte della città: hanno abbandonato la tradizionale compostezza che si addice al loro lignaggio e partecipano con viva allegria alla baldoriagenerale. L’entusiasmo e l’esultanza del momento danno vita ad un movimentato corteo, in cui ciascuno è libero di inventare il proprio ruolo, al di fuori di ogni schema precostituito. La festa si concluderà con l’offerta del drappo ai santi patroni, San Martino e San Rocco, nelle rispettive chiese, addobbate con sfarzo di broccati e profusione di fiori, ove si svolgeranno solenni cerimonie di ringraziamento. Download

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Corteo Storico_012.JPG - San Martino San Rocco (vincitore edizione 2012) - Una storica vittoriaIl Rione San Martino San Rocco intende ricordare con una festosa parata la storica vittoria conseguita nella precedente edizione della corsa che “secondo consuetudini antiche, da lungo tempo in uso”, si svolge ogni anno in nome di San Secondo, protettore e patrono della città di Asti. Borghigiani d’ogni stirpe accompagnano a piedi il vessillo e ciascuno esibisce nelle vesti e nelle acconciature il bianco e il verde, colori del rione: il primo è simbolo di luce, purezza e perfezione, il secondo prefigura il risveglio della natura e quindi rappresenta la speranza e l’immortalità. Segue il carro della Vittoria, su cui viene portato in trionfo l’ambito premio, il Palio, detto anche “bravio”, secondo un’antica denominazione citata in un documento risalente alla metà del XV secolo, in cui  si fa riferimento alle somme spese dal governo orleanese per la corsa: ai mercanti astigiani De Lupis vennero pagate 345 lire per l’acquisto di quaranta palmi di velluto celeste per due “bravii” o palii, di cui uno offerto alla chiesa di San Secondo della città di Asti e l’altro attribuito “al cavallo migliore e più veloce nella corsa”. Il documento riporta altre voci di spesa: per l’acquisto di un raso e mezzo di tela blu, per dipingere sui drappi le insegne del duca Carlo d’Orléans, signore di Asti; per l’oro e l’argento posto su quattro insegne di tela e su tre di carta dipinta. Ancora, per due lance, tre mazzi di corde, un bastone con bottoni per i “bravii” e un gallo che “per antica consuetudine viene dato al cavallo che arriva secondo nella corsa”. Infine si pagano tre paia di guanti per i trombettieri, una borsa e gli speroni per i paggi o cavalieri.Nel corteo si distinguono alcuni membri delle famiglie nobili del rione, appartenenti a diverse consorterie, le cui residenze costituiscono il cuore di questa parte della città: hanno abbandonato la tradizionale compostezza che si addice al loro lignaggio e partecipano con viva allegria alla baldoriagenerale. L’entusiasmo e l’esultanza del momento danno vita ad un movimentato corteo, in cui ciascuno è libero di inventare il proprio ruolo, al di fuori di ogni schema precostituito. La festa si concluderà con l’offerta del drappo ai santi patroni, San Martino e San Rocco, nelle rispettive chiese, addobbate con sfarzo di broccati e profusione di fiori, ove si svolgeranno solenni cerimonie di ringraziamento.


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